Sono oltre 2 milioni i posti di lavoro a rischio in Italia, di cui 425 mila già spariti a causa dei contratti a termine non rinnovati. A lanciare l’allarme è Andrea Malacrida, amministratore delegato di Adecco Italia, che mette in guardia il Paese da un “dramma che potrebbe colpire una platea molto eterogenea di lavoratori: dagli autonomi e i professionisti assunti con contratti a tempo determinato, già messi fortemente a dura prova in occasione della prima ondata della pandemia, agli assunti con contratti a tempo indeterminato”.
Come reagire? Tra le soluzioni c’è sicuramente la formazione continua per la quale occorre un vero e proprio cambio di paradigma, passando dal concetto di occupazione e quello di occupabilità.
La formazione continua (e di qualità) è oggi fondamentale per essere sempre aggiornati sui cambiamenti in atto nella società e nel mercato del lavoro. E si è svolta proprio in questi giorni, dal 9 al 13 novembre, La Settimana Europea della formazione professionale 2020. Si tratta di un evento rivolto ai giovani con già un diploma in tasca. Quest’anno è stata data particolare attenzione al mercato del lavoro in ambito green e digital, il tema dell’edizione 2020 è infatti “L’IFP per le transizioni verde e digitale”.
La settimana europea della formazione è organizzata dalla Commissione Europea in collaborazione con il ministero federale tedesco dell’Istruzione e della ricerca, nel quadro della presidenza tedesca del Consiglio dell’UE. Si tratta di un appuntamento annuale fatto di attività ed eventi, durante il quale organizzazioni locali, regionali e nazionali mettono in risalto i migliori esempi dell’istruzione e formazione professionale (IFP), un settore capace di dotare tutte le persone delle competenze necessarie per rispondere alle esigenze attuali del mercato del lavoro.
L’edizione 2020 ha incoraggiato le persone di tutte le età a scoprire il proprio talento e a sviluppare le proprie competenze in linea con le esigenze del mercato del lavoro grazie all’istruzione e formazione professionale. In tutta Europa si sono svolti oltre 300 eventi presentati da organizzazioni locali e regioni, proveniente da 38 paesi diversi.
Tra gli obiettivi c’è anche quello di dimostrare ai datori di lavoro i vantaggi che derivano dall’investire nelle risorse umane, sostenendo tanto la formazione iniziale dei giovani quanto il miglioramento delle competenze e la riqualificazione degli adulti.