Iscriversi a due università contemporaneamente o frequentare nello stesso momento due master di atenei diversi presto diventerà realtà anche in Italia.
La Camera, infatti, ha approvato all’unanimità, l’11 ottobre scorso con 387 voti a favore, il testo della norma che punta ad eliminare un veto in vigore dal 1933 (’articolo 142, secondo comma, del Regio Decreto n. 1592) e che vedeva gli studenti italiani penalizzati rispetto ai colleghi di altri paesi dove da molto tempo non esiste più questa incompatibilità.
Finalmente, dunque, ci si potrà iscrivere contemporaneamente a più corsi di laurea e frequentare più master per incrementare le proprie competenze professionali e la propria cultura personale. Per il settore è una vera e propria rivoluzione perché l’offerta di corsi e master è ormai sempre più ampia e ogni studente, lavoratore o professionista ha a disposizione un enorme ventaglio di possibilità. In Italia, poi, esistono anche le università online e la formazione a distanza ormai ha preso piede (dopo il covid) anche in gran parte degli atenei pubblici e privati.
L’approvazione definitiva della norma (per cui ora si aspetta il prossimo ok definitivo e scontato del Senato) permetterà agli studenti, lavoratori e non, di orientare la propria formazione in maniera “interdisciplinare”, rispondendo in maniera più mirata alle nuove logiche di flessibilità richieste dal mondo del lavoro. Ma si supererà anche un paradosso tutto italiano che impediva ai nostri Atenei di rilasciare titoli congiunti, mentre era permesso farlo tra singole università e atenei stranieri.
Resteranno, però, delle eccezioni: non ci si potrà iscrivere allo stesso corso di laurea o master in due università differenti o a due dottorati di ricerca, mentre sarà prevista una disciplina speciale per le facoltà che prevedono il numero programmato.